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Dicono di noi

Troppi precari: Cri in sciopero

Bolzano,

Nella protesta alla Croce rossa anche il rapporto con i volontari: «Decidono tutto» Sono «flessibili» da anni il 70% dei dipendenti

Precari da una vita, senza segnali di cambiamento. Da giorni i dipendenti della Croce rossa altoatesina sono in stato di agitazione (con striscioni appesi davanti alle sedi), come i colleghi del resto d’Italia. L’associazione da anni si basa, oltre che sul volontariato, sul lavoro di collaboratori assunti a tempo determinato e per 44 di loro non si sa cosa accadrà a fine anno, quando scadranno i contratti. Ieri i lavoratori della Cri sono stati in sciopero per tutto il giorno. Garantite solo le urgenze e il lavoro di routine (trasporto infermi, decine di viaggi al giorno) assorbito dalle ambulanze della Croce bianca. «I colleghi della Bianca hanno capito la nostra situazione e gentilmente hanno fatto uno sforzo organizzativo», raccontano dalla Rossa.
Oltre allo sciopero (adesione oltre l’80 per cento), manifestazione davanti al Commissariato del governo dalle 9.30 alle 12, quando una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal prefetto Giuseppe Destro. Lo sciopero è stato proclamato in tutta Italia da Cgil, Cisl, Uil, Rdb e Sinadi Cri. A Destro i sindacalisti Abate del Sinadi Cri e Pavanello della Cgil hanno consegnato una petizione indirizzata al presidente del consiglio Romano Prodi e ai vertici nazionali della Cri.
La petizione ricorda la situazione altoatesina: personale precario da un decennio che copre il 70 per cento dell’organico e arretrati ancora da pagare dal 2002.
In tutto l’Alto Adige sono oggi assunti a tempo intederminato solo 12 persone. Per i precari in scadenza, il sindacato chiede una regolarizzazione delle posizioni, che diventino «finalmente a tempo indeterminato».
A fianco degli operatori ha scioperato ieri Paolo Ceccoli, il direttore della Croce rossa bolzanina: «Sono un dipendente come loro. Lavoro come un dirigente e sono pagato come un sesto livello».
Tra le proteste è emerso uno dei nodi che, aldilà delle vertenze contrattuali, rende teso il clima nell’associazione. Detto in poche parole: «Noi dipendenti siamo di fatto controllati dai volontari, che determinano le scelte cruciali per l’attività, anche dal punto di vista finanziario». Nella petizione, che il commissario Destro ha garantito verrà inviata al governo, si punta l’attenzione sulla «convivenza» con i volontari: «Sia emendato lo statuto della Cri ed emesso un nuovo regolamento di organizzazione dal quale emerga chiaramente la separazione della preminente funzione pubblica dell’ente dalla parte volontaristica». In sostanza, accusano, «la Croce rossa decida cosa vuole diventare».